Potenzia il tuo ecommerce: 8 consigli per aumentare le vendite

Il 2020 per certi versi è sembrato proprio l’anno degli ecommerce. Ne abbiamo visti spuntare da tutti i lati: ogni imprenditore che ne ha avuto la possibilità si è lanciato nel commercio online.

Beh, come puoi immaginare qualcuno ce l’ha fatta a portare il suo business dal piano fisico a quello del web. Ma molti sono stati anche i disastri dell’internet che tanto ci fanno inorridire quando capitiamo su uno di quei siti buttati lì, lanciati senza alcuno studio né accortezza.

Purtroppo (o per fortuna) far funzionare bene un ecommerce è un’impresa piuttosto ardua che, se presa sottogamba, porta solo a frustrazione e spreco di ingenti somme di denaro.

Esatto: dobbiamo ficcarci in testa che la ricerca, l’analisi e l’investimento continuo sono fondamentali per avere tra le mani non un sitarello parcheggiato lì senza alcun traffico, bensì un potentissimo strumento di vendita.

Ora veniamo a noi: oggi vedremo quali sono i punti che perlomeno per me andrebbero ben curati per far performare in maniera dignitosa un negozio online!

Se hai un ecommerce che non sta funzionando a dovere, vorresti fare una ragionata su come renderlo più performante o pensare alle strategie comunicative per vedere più risultati nel tempo, scrivici due righe a [email protected]

Performance: il primo indicatore dello stato di salute del tuo ecommerce

Sembrerà una banalità, è vero, ma le performance sono davvero davvero importanti. Come accennavo in un precedente articolo, i tempi di caricamento sono fondamentali per far sì che i nostri potenziali clienti non fuggano dal nostro sito web, prima ancora di averne visionato il contenuto.

Se il tuo ecommerce è stato costruito con WordPress + Woocommerce dai uno sguardo al mio articolo sui 10 passi per ottimizzare un sito wordpress →

Per questo motivo, indipendentemente dal CMS con cui è stato sviluppato il tuo ecommerce, dovresti prestare molta attenzione ai seguenti punti, che a mio avviso concorrono al veloce caricamento di un ecommerce:

  1. Scegli un provider che possa offrirti assistenza tempestiva e che ti sappia offrire un pacchetto hosting performante. Prediligi servizi dedicati a quelli shared: costano di più, ma ne vale la pena!

  2. Sfrutta la cache lato server per diminuire il carico di lavoro della macchina su cui è ospitato il sito web. Fatti aiutare dal tuo sistemista o professionista di riferimento, per restituire i contenuti del sito molto più rapidamente agli utenti.

  3. Carica foto e immagini ben ottimizzate per il web. Evita di caricarle direttamente dall’SD della tua fotocamera al CMS: saranno di sicuro inutilmente grandi e terribilmente pesanti!

  4. Fai qualche test su Pingdom o GTMetrix per capire a che punto sei e ottenere una lista di cose da fare per migliorare.

Implementa sul tuo ecommerce i dati strutturati

I dati strutturati non sono altro che blocchetti di informazione che aiutano i motori di ricerca ad estrapolare informazioni utili dai tuoi contenuti, per poterli mettere in relazione tra loro e restituire risultati più precisi possibile agli utenti. Tutti questi vengono definiti da schema.org, il più grande vocabolario di schemas, ovvero tipi di dato riconosciuti dai motori di ricerca.

Molti temi ben costruiti (le vesti grafiche del tuo ecommerce) integrano già nel loro codice queste informazioni. Per controllare se il tuo sito ecommerce li contiene oppure no, puoi utilizzare questo tool gratuito messo a disposizione da Google: https://search.google.com/structured-data/testing-tool

Se il tuo sito ne fosse sprovvisto, potrebbe essere una buona idea quella di valutarne un’integrazione con un professionista. In questo modo potrai accedere ad una serie di interessanti migliorie sulle SERP. Una di queste è sicuramente costituita dai Rich Snippet.

Questi danno molte info già dalla pagina dei risultati di ricerca, riguardo ad esempio il tuo prodotto: il prezzo, le recensioni, il brand, la disponibilità, ecc…

Scegli i metodi di pagamento più adeguati per il tuo target

Bonifico bancario, Stripe, PayPal, PayPlug, Banca Sella… non importa quali metodi tu scelga di utilizzare, purché questi abbiano un buon riscontro nel tuo target di riferimento e soprattutto comportino delle fee sostenibili per il tuo business.

A mio avviso ci sono alcuni moduli che non potrebbero davvero mai mancare in un checkout di un ecommerce:

  • PayPal: ammettiamolo, ha delle commissioni piuttosto alte, ma ci dà sicurezza. È affidabile per gli utenti, sicuro e soprattutto versatile.

  • Stripe: io credo sia il miglior servizio per ora disponibile, per integrare i pagamenti con carta di credito direttamente sul tuo sito web (senza quindi passare per un dominio esterno, come ad esempio accade nel caso di PayPal nella sua versione free). Inoltre le fee sono più convenienti rispetto a PayPal.

  • Bonifico Bancario: lo so, è una seccatura dover ricorrere a metodi offline, ma mettiamoci nei panni di chi è un po’ diffidente nei confronti dei gateway online e di chi non ha tutta questa dimestichezza con il web. D’altronde la sua implementazione non ci costa nulla, se non il dover dare un’occhiata in più al nostro internet banking e modificare manualmente lo stato degli ordini.

Negli ultimi anni poi si stanno diffondendo anche altre forme di pagamento che sembrano essere molto interessanti:

  • Pagamenti ricorrenti o dilazionati: sono ottenibili con diversi servizi di terze parti (anche con gli stessi PayPal e Stripe) e consentono di avere delle sottoscrizioni in forma di abbonamento, proprio come prediligono i big (vedi Amazon Prime, Netlfix e Spotify). Interessantissima funzione per siti di membership che offrono contenuti premium agli abbonati come videolezioni e corsi.

  • Pagamenti virtuali: mai sentito parlare di Satispay? Lo trovo davvero fortissimo, sia per gli utenti che per i commercianti. Funziona un po’ come un salvadanaio virtuale; consente sia di scambiarsi denaro tra amici, che di effettuare pagamenti su ecommerce e negozi fisici (oltre ad una marea di altri servizi utili). Per te che possiedi un ecommerce le commissioni sono molto contenute, quindi se credi che il tuo target possa farne uso valuta assolutamente la sua integrazione!

Monitora l’esperienza d’acquisto: la UX del tuo ecommerce è fondamentale

Hai mai provato a metterti davvero nei panni di un tuo potenziale cliente? Ma soprattutto: hai mai sentito parlare di User Experience?

Una delle cose che stupisce di più è sempre quella di fare una prova di acquisto sul proprio store. Possono balzare all’occhio diverse criticità:

  • Le tassonomie tramite le quali vengono suddivisi i prodotti sono chiare?
  • I filtri sono ben visibili nelle pagine di archivio?
  • C’è un pulsante per chattare con il servizio clienti in caso di difficoltà?
  • I metodi di spedizione, i tempi e i metodi di pagamento sono facilmente consultabili?
  • Il checkout e il carrello presentano campi che fungono da blocco?
  • I pulsanti e le varie Call To Action si distinguono facilmente rispetto al resto?
  • È possibile lasciare recensioni e leggere quelle degli altri clienti?
  • Vengono restituiti feedback via mail o telefono, per informare il cliente sullo stato dell’ordine?

Utilizza i giusti strumenti di analisi e monitora le conversioni del tuo store online

Proprio per quanto detto nel paragrafo precedente, puoi capire che tutte queste informazioni possono risultare di vitale importanza per le vendite del tuo ecommerce. Ovviamente un’esperienza su un sito web non può essere oggettiva, ma dipende da tanti fattori. L’expertise dell’utente è senz’altro primaria, ma anche la sua forma mentis influenza i suoi percorsi di navigazione.

Hotjar

Un tool che svela in maniera anonima come gli utenti si comportano sul nostro sito è Hotjar, che già nella sua versione free ci permette di registrare a campione alcune sessioni di navigazione e capire quindi cosa si può migliorare. Inoltre viene messa a disposizione una mappa di calore, che mostra quali sono le zone più “calde” delle pagine, utili a predisporre magari una ri-disposizione degli elelementi sulle nostre schede prodotto o pagine di categoria.

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Google Analytics

Quando si parla di strumenti di analisi non si può affatto omettere Google Analytics, che peraltro mette a disposizione strumenti anche molto complessi, specifici per ecommerce. Di certo, già avere informazioni sul traffico, sui dati demografici dei nostri utenti, e sui contenuti più o meno visitati, ci fornisce spunti di riflessione utili.

Pensa però quanto potrebbe essere utile analizzare le conversioni del nostro store: con Analytics tutto questo è possibile grazie agli obiettivi e agli eventi. Con i primi si potrebbero configurare le conversioni sull’ecommerce, visualizzandone anche la canalizzazione, ovvero il percorso che gli utenti fanno per arrivare a chiudure un acquisto. Con i secondi invece potremmo per esempio impostare la compilazione di un form di richiesta informazioni, oppure una richiesta di preventivo personalizzato.

Search Console

Tramite questo altro strumento a mio avviso utilissimo di Google, possiamo invece monitorare le query di ricerca attraverso le quali gli utenti ci trovano sul motore di ricerca, in correlazione con le nostre pagine. In questo modo possiamo capire come aggiustare il tiro per modificare ad esempio le keyword che vorremmo potenziare a livello organico e avere delle intuizioni su quali sono i prodotti che al di là delle vendite interessano di più al nostro target.

Sfrutta i Social Media per fare storytelling e creare interesse

Avere un ecommerce online ahimé non è sufficiente per attrarre utenti in maniera organica. Certo, il traffico può sicuramente scaturire da una buona SEO, sostenuta da prodotti di qualità e un servizio clienti eccellente. Ma a meno che tu o il tuo brand non godiate già di una certa notorietà, per costruire un immaginario intorno ai tuoi prodotti/servizi devi comunicare su tutti i canali che il tuo target utilizza.

Diventa allora fondamentale avere i profili social giusti attivi, per affermare la tua presenza online, fare storytelling e creare sempre più interesse nei tuoi prospect. In questa riflessione sto dando per scontato però che tu conosca il tuo target di riferimento e con esso anche i canali che predilige.

Una volta capito questo è necessario mostrare coerenza nel Tone of Voice del tuo brand, impostare un piano editoriale per calendarizzare le pubblicazioni e avere tanta tanta costanza nel raccontarsi.

Non aver paura a prendere spunto dai tuoi competitor o dai grandi marchi, sii spontaneo/a e pubblica!

SEM: imposta campagne Google Ads per boostare le vendite dell’ecommerce

Se hai a disposizione un po’ di budget e vuoi vedere risultati in tempi brevi, potresti valutare di costruire una o più campagne di Google Ads per il tuo ecommerce. Ti posso assicurare che se imposti correttamente le campagne, ascoltando anche i consigli dei consulenti Google, e non stai a contare gli spiccioli in tasca, queste funzionano!

Creare un account è molto semplice, così come collegarlo al tuo Analytics. Sfrutta i principi dell’architettura informativa del tuo sito (suddivisione in categorie e tassonomie) per creare le campagne e i gruppi di annunci. Aiutati con il Keyword Planner a scegliere le keyword più appropriate per mostrare i tuoi annunci agli utenti e diversifica con piccoli cambiamenti i tuoi annunci, sfruttando il copy persuasivo.

Anche la creazione di promozioni speciali, limitate nel tempo, rende molto efficaci gli annunci che possono agli occhi di chi sta effettuando la ricerca, risultare più catchy.

Google Merchant Center

Il Google Merchant Center può portare gli annunci legati al tuo ecommerce ad un livello superiore. Con esso infatti potrai accedere alle campagne di Google Shopping. Esatto, proprio quelle che mostrano i prodotti in cima ai risultati quando effettui una ricerca legata ad un particolare bene.

Impostare l’account è piuttosto semplice. Dovrai fornire il link ai termini e condizioni di vendita e spedizione sul tuo store, e successivamente creare un feed di prodotti del tuo catalogo. Questo potrà essere creato in maniera automatizzata, ad esempio aggiornando giorno per giorno un file .xml accessibile tramite URL, oppure a mano, inserendo prodotto per prodotto.

Ogni scheda prodotto avrà tutti quei famosi dati strutturati di cui parlavamo prima, e potrà quindi essere sfruttato da Google Ads per mostrare i tuoi in cima alla SERP.

Da Google Ads, una volta impostata la campagna Shopping e fatto il matching con il tuo account Merchant, non dovrai far altro che decidere il budget da dedicargli e infine monitorare i risultati!

Implementa uno strumento di mail marketing

Un’altra di quelle attività di marketing di cui credo non si possa fare a meno su un ecommerce è proprio quella del mail marketing. Diciamocelo chiaro: un qualsiasi ecommerce al 99% comunica con il cliente tramite mail, sia per gli esiti dei pagamenti che per aggiornare sullo stato dell’ordine. Quindi perché non sfruttare quel canale per creare più sintonia con i tuoi clienti e magari portarli ad acquistare ancora una volta?

Io adoro andare su ecommerce che reputo ben fatti, iscrivermi alla newsletter e osservare qual è il percorso nel quale vengo immesso. Prova a farlo anche tu e prendi spunto! Le trovate creative sono tante, ma generalmente le fasi sono sempre quelle del:

  • Nurturing: contenuti narrativi che raccontano il mondo del brand, come si lavora in una determinata azienda, forniscono contenuti interessanti, magari linkati ad un blog ecc.
  • Offerte commerciali: beh, c’è poco da dire. Si tratta di promozioni o scontistiche particolari su cui fare leva per convincere ad acquistare.

Il segreto sta nello stabilire una relazione di fiducia con i clienti, trovando proprio il giusto equilibrio tra contenuti di “nutrimento” e offerte commerciali.

Spesso le strategie utilizzate sono quelle dello “sconto di benvenuto” o del coupon per augurarti buon compleanno.

Sii paziente nel raccogliere dati, ordinata/o nel segmentare la tua mailing list e personalizza i messaggi sfruttando le informazioni di cui disponi!

Recupera i carrelli abbandonati

Tramite il mail marketing automation è possibile fare altre cose interessanti, quali ad esempio recuperare i carrelli abbandonati del tuo ecommerce. Se utilizzi Mailchimp, strumento con cui mi trovo peraltro benissimo, potrai sfruttare questa funzionalità che ti permetterà di andare a pescare quegli utenti un po’ indecisi.

Michele
Michele

Sono un Web & UX Designer, laureato in Comunicazione Digitale e Creatività d'Impresa. Adoro lavorare in squadra e sono molto meticoloso. In Graffette mi occupo di tutto quello che riguarda il web design, lo sviluppo frontend e la web analytics. Che aspetti a contattarmi?

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